Riqualificata la zona mercatale di Pozzo Currone

Un finanziamento europeo, di qualche anno fa, ha consentito la riqualificazione e valorizzazione di un’area peculiare per la città di Paternò. E’ stato un sussidio acciuffato sul filo di lana, sarebbe bastata una sottile distrazione per una Giunta da poco insediatisi per sfumare, ma ciò non è avvenuto e adesso il nuovo restyling è osservabile da tutti. La zona in questione è quella rurale di Currone, dove da tempo immemore molti vanno a prendere l’acqua potabile, che pare abbia un sapore e proprietà del tutto particolari, ma non è l’unico aspetto interessante.

Il finanziamento riguardava, dunque, la riqualificazione dell’area mercatale di Pozzo Currone per la commercializzazione di prodotti tipici locali, inserito nel Programma di sviluppo rurale Sicilia 2007-2013 del Dipartimento regionale interventi infrastrutturali per l’Agricoltura. Pubblicato il Bando di partecipazione e lanciata la gara ad aggiudicarsi la gestione dell’area sono state delle cooperative sociali. 

Quindici casette in legno verranno montate, da utilizzare come dei piccoli esercizi commerciali, per prodotti artigianali, locali, biologici e a chilometro zero, per il momento ne sono state montate solo due.

Si attende l’espletamento del bando per l’assegnazione delle postazioni per l’area mercatale nello slargo che precede la zona destinata alle casette, dinanzi alle fontane. Per evitare concorrenza sleale e per variegare l’offerta, una volta stabilita la ripartizione dell’area mercatale, verranno assegnate anche le casette. Inoltre l’attività delle casette sarà indipendente da quella del mercato, e sarà possibilmente giornaliera.

Le cooperative sociali, che si sono aggiudicate l’appalto, da un paio di anni stanno lavorando al progetto. I custodi di entrambe le cooperative si alternano e non lasciano mai scoperta la zona. Il sito dispone già di servizi igienici e di un ampio parcheggio per accogliere auto e mezzi, per i visitatori e per gli espositori. Sia Enzo Fallica che Antonio Santangelo, i responsabili delle due cooperative, nutrono molte speranze per lo sviluppo di questa zona, un punto molto frequentato, anche da persone fuori provincia. «Sicura, sarà, la presenza nelle casette dei lupini, come delle crispelle siciliane, - precisa Fallica sui prodotti commerciali immancabili a Currone- della frutta secca e dei panini, un’altra dovrebbe diventare uno spazio ristoro».

Soddisfatto per la scelta del sito anche Santangelo: «E’ un punto strategico non solo per attingere l’acqua, ma nel periodo estivo diviene un punto di ritrovo. Magari passano per acquistare i famosi lupini, che sono nati qua praticamente. Transitano diverse persone nell’arco della giornata. Addirittura da fuori provincia arrivano, da Ragusa, Enna e altri posti».  Vengono ad acquistare i lupini e ad attingere l’acqua che pare abbia delle proprietà particolari, probabilmente anche per via della presenza del pozzo o dell’acquedotto munito di un sistema di purificazione delle acque, forse unico in Sicilia, come raccontano i frequentatori più assidui di Currone.

Insomma, un nuovo volto, e una nuova funzione al passo coi tempi, ma nel rispetto della tradizione, delle buoni abitudini e dei consumi oculati, infatti è una grande opportunità quella dei prodotti a chilometro zero. Innovare e commercializzare in una zona mercatale storica lega il progresso e la memoria.

Paternò, 21 Marzo 2017

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