E stamattina si ricomincia, come martedì, lunedì, cambierà l'ultima cifra nella numerazione dell'anno, per il resto si ricomincia, un giorno di lavoro, di problemi già noti da affrontare, di altri che a sorpresa verranno fuori. ma quel numero cambiato segna un piccolo giro di boa, suona la campanella di un passaggio. Allora guardi col pensiero a cosa rimane indietro, la strada che hai percorso. Vedo i giorni del 2013 passati a fronteggiare quotidianamente un'emergenza, piccola o grande, a cercare di risollevare una città dalla palude dell'incuria verso la speranza e la tenerezza della cura.

Vedo i giorni della rabbia, di ogni volta che abbiamo scoperto quante cose sono state trascurate per anni, diventando oggi grossi problemi. Quanti creditori hanno dovuto aspettare anni per potere finalmente, nel 2013, percepire quanto il comune gli doveva! E in quante liti abbiamo cercato la strada di un accordo, di fronte alla evidente prospettiva della responsabilità del comune, quindi della condanna.

I giorni della speranza, quando abbiamo inseguito i progetti a Palermo o Roma, per l'asilo nido, il centro di aggregazione giovanile, il parco del sole, l'area di Currone, la sicurezza delle scuole (tutti già approvati); o per la qualificazione del quartiere S.Biagio-Scala Vecchia, per la sistemazione della rete idrica, per il Patto del Fiume Simeto, per la valorizzazione delle Salinelle e del Simeto (ancora aspettiamo).

I giorni, la maggior parte, del lavoro duro e continuo, i giorni della cura. Quelli passati a discutere con sovrintendenza e azienda sanitaria per risolvere i problemi dei vincoli archeologici e cimiteriali, quelli trascorsi a seguire il lavoro degli operai per avere finalmente un verde più curato, per vedere il cielo in tante piazze e strade con gli alberi finalmente potati. Quelli passati a curare, insieme ai cittadini, ma con l'impegno di risorse e personale pubblico, le piazze prima abbandonate Quelli passati a fare i contratti per montare i pannelli solari sugli edifici pubblici. Quelli passati a rispondere e dialogare con tanti cittadini, perchè anche quando il problema non si risolve, non manchi l'attenzione.

La strada fatta è piena di un mucchio di cose, ma quella davanti è bellissima. Perciò stamattina si ricomincia, semplicemente, a lavorare, con una cifra cambiata, e tanto entusiasmo. Perchè adesso è più chiaro l'orizzonte del cambiamento, e molte energie della città sono ripartite, tante macerie rimosse, altre già ammucchiate, insomma la strada segnata.

Verso dove può essere il contenuto del prossimo post.

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