Inizia la scuola e tornano a galla antichi problemi. Purtroppo è ancora una volta l'occasione per scoprire la superficialità con cui (non) si affrontavano i problemi nel recente passato.

Prima dell'inizio della scuola idraulici, falegnami, muratori ed elettricisti, oltre che operai del verde, fanno nei vari istituti gli interventi possibili per un inizio tranquillo.

Ma già nei primi giorni di scuola in Via Libertà, in un edificio condiviso dal II circolo didattico e dall'I.C. G.B. Nicolosi, si avvertono problemi che scopriamo essere ricorrenti, ad esempio la mancanza dell'acqua. Infatti ci dicono che questo problema in quella scuola si verifica periodicamente, da anni. Ma come, se si verifica periodicamente ci sarà qualcosa che non va, cosa? Facciamo una determina con cui impegniamo alcune migliaia di euro (poco più di 2000) per poter pagare una ditta di manutenzione specializzata, pensando in particolare che il problema sia costituito dalle pompe dell'autoclave.

Mentre la ditta comincia i lavori, e nel frattempo sistema un bel po' di bagnetti, scopriamo che non sono le pompe a non funzionare bene, ma c'è una vasca per la raccolta dell'acqua che perde, quindi raggiunto un certo livello provoca un versamento di acqua e tutto l'impianto va in tilt.

Ora magari non l'avrò spiegato benissimo, o non l'avrò capito perfettamente, però quello di cui sono sicuro è che abbiamo chiesto alla ditta di sistemare la vasca, poi anche le pompe, e poi di verificare l'impianto.
Insomma in quella scuola restano altri problemi, c'è un soffitto su cui rifare la guaina, ma la mancanza d'acqua deve diventare un fatto del passato. Si poteva fare prima, certo, si poteva non prendere il guasto come una fatalità, si poteva fare quello che stiamo tentando di fare ora, far diventare Paternò una città normale.

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