Alla fine il consiglio ha votato un presidente. Giusseppe Lo Faro è stato rieletto. A pochi mesi dalle sue dimissioni, per motivi personali, ma anche politici. Cosa è cambiato in questi mesi, perchè Giuseppe Lo Faro tornasse sulla sua decisione? Ben poco. Ma la ricerca di un nuovo presidente ha mostrato per l'ennesima volta che la maggioranza non ha una linea politica, e l'amministrazione e il sindaco non hanno nessun progetto da realizzare. Infatti nessuna verifica è stata svolta sui programmi da realizzare e sugli obietivi da raggiungere, MPA e Partito del sindaco hanno litigato solo sul nome da votare.

I più vicini all'amministrazione proclamavano che era venuto il tempo di rompere con l'MPA, che con il suo comportamento irresponsabile frena l'attività della giunta, ma nel frattempo il sindaco conduceva frenetiche trattative con i vertici del movimetno di Lombardo per evitare la rottura. Dall'altra parte il Movimento per l'Autonomia è incapace di fare proposte alternative, tutte bloccate dalle rivalità interne dei suoi singoli esponenti. Così, infine, hanno chiesto a Giuseppe Lo Faro di tornare sui suoi passi, per non prolungare l'agonia della maggioranza. Ha conseguito però solo 17 voti su 25 che avrebbe dovuto avere (Campisano, Milicia ed il sottoscritto abbiamo dichiarato apertamente che non lo avremmo votato, e due consiglieri erano assenti). Questo risultato è il segnale chiaro che l'instabilità è intatta, le tensioni interne alla maggioranza sono ben vive e nessuno ha idee su come uscire dalla crisi politica. E tutte le persone che stanno con il sindaco ma si lamentano di questa situazione hanno perso un'altra occasione per dimostrare che sanno passare dal lamento all'azione, cioè che hanno il coraggio di ammettere un errore, giusto per non dovere essere accusati di perseverare.

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