Finalmente riesco ad aggiornare questo blog, e mi scuso per l'assenza dell'ultima settimana. Anzi ne approfitto per ringraziare i frequentatori del sito (1149 visite dall'inizio del 2010) della loro attenzione. Però devo confessarvi che nelle ultime settimane le attività scolastiche mi hanno impegnato molto, mentre la vita politica di Paternò è animata soprattutto dalle astiosità personali e non vi trovano spazio le proposte e gli spunti che la città invece offre, direi quasi disperatamente.

In questa direzione sono andati due momenti, diversi ma egualmente significativi, della settimana scorsa. L'incontro organizzato dalla commissione socio-politica vicariale sul tema della "Democrazia deliberativa"  e quello chiesto dai commercianti per affrontare il problema della crisi economica del settore a Paternò.

I temi affrontati nel primo incontro hanno mostrato in modo evidente (senza che il relatore, padre Sapienza, abbia fatto alcun riferimento esplicito) la distanza tra la politica della nostra città ed una vera DEMOCRAZIA. L'assoluta mancanza di un modello partecipativo, la visione di una politica orientata all'interesse personale e non collettivo, una gestione quotidiana dei bisogni individuali attraverso la clientela senza nessuna soluzione collettiva, sono esattamente le caratteristiche della politica del gruppo attualmente al potere a Paternò, e sono i difetti contro cui padre Sapienza ha puntato il dito.
La conferma viene proprio dal'incontro con i commercianti. Ai problemi concreti che questi espongono il sindaco e gli assessori non solo non hanno nessuna soluzione da proporre, ma per giunta rispondono con l'iniziativa di estendere le strisce blu a zone più ampie della città.  Abbiamo contestato questo provvedimento più volte, ma non interessano a Failla, Panebianco, Ciancio & company le motivazioni dei cittadini, come non li interessano i problemi dei commercianti. Ed intanto arrivano le bollette della tia 2010, sulla quale questa settimana annunceremo una iniziativa decisa del PD. 
Questi amministratori non hanno niente da dare a Paternò, si è capito da tempo, e nemmeno i presunti big nazionali (La Russa e Torrisi), hanno un progetto per questa città. Allora sarebbe onesto dire basta e ricominciare, con altri uomini, altre idee, altre forze, invece che continuare con questo accanimento terapeutico.

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