Qualche giorno fa ho visitato un luogo interessantissimo. Ho già postato alcune foto su Twitter ma le vedete riportate anche qua.

Si tratta di una delle piattaforme cui conferiamo i rifiuti della raccolta differenziata. In questa piattaforma vengono portati plastica, vetro ed alluminio da Paternò, e poi la piattaforma tratta anche carta, cartone, inerti, legno, polistirolo, insomma molti altri materiali.

I rifiuti che arrivano da Paternò vengono prima ammassati in un apposito spazio, poi passano su un nastro che scorre davanti ad alcuni operatori che separano i materiali, mentre un nastro magnetico attira i materiali ferrosi che vengono così separati automaticamente. Alla fine sul nastro resta solo la cosiddetta frazione residua, cioè tutto ciò che non è separabile o non ha valore, e finisce nella discarica dell'indifferenziata, diventando un costo perchè là noi paghiamo il conferimento a peso.

La visita alla piattaforma mi ha permesso di vedere anche come tanti materiali hanno un sistema di smaltimento e una possibilità di riutilizzo che forse noi non ci aspettiamo, come le lunghe strisce di plastica che avvolgono scatoloni e imballaggi, o le vasche di plastica spessa, o le cassettine da frutta sempre in plastica, o il polistirolo, oggetti e materiali che continuano a vivere trasformandosi e rigenerandosi. Insomma osservando le cataste di materiale differenziato e pensando al loro valore per tonnellata si ha la percezione di come producendo bene i rifiuti vi sia una grande risorsa a portata di mano.

Quando la piattaforma sarà un po' più attrezzata per la visitabilità “pubblica”, concorderemo delle visite guidate per mostrare ai ragazzi, e non solo, come avviene questo lavoro, per constatare che i nostri rifiuti, anche quando apparentemente partono mescolati, vengono separati, e che se questo avvenisse meglio noi potremmo risparmiare ancora sui costi del ciclo dei rifiuti.

Intanto occorre proseguire sulla strada che abbiamo intrapreso, stiamo perfezionando le convenzioni con i consorzi che acquistano plastica, vetro, carta e simili per incassare direttamente i proventi, mentre prima passavano dall'ato. Costruiamo dalle fondamenta un edificio, e purtroppo la collaborazione dei cittadini dovrebbe essere maggiore, mentre ci fermiamo spesso allo scetticismo.

Ma durante la visita alla piattaforma ho visto anche una cosa che difficilmente dimenticherò: tante persone al lavoro, alcune trasportavano o ammassavano vetro, plastica, carta e cartone, altri separavano il cartone dal polistirolo da scatole di imballaggi, e soprattutto una decina di giovani, soprattutto donne, che manualmente separavano i rifiuti che gli scorrevano davanti, giovani donne ed uomini che ogni giorno per lavoro osservano scorrergli davanti i rifiuti delle nostre case, e con le loro mani devono prendere la bottiglia, la bambola rotta, la vaschetta unta, il vasetto di omogeneizzato, solo perchè ancora non siamo capaci di separare bene questi oggetti, e tra la puzza della spazzatura e il rumore del nastro trasportatore svolgono le loro ore di lavoro.  

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